Lampada pipistrello di Gae Aulenti

Gae Aulenti è lo pseudonimo di Gaetana Emilia Aulenti, uno dei più grandi architetti e designer del nostro tempo.

             

Quando studio un oggetto, visito un museo, leggo un libro o mi avvicino a qualsiasi forma di arte è importante, per me, conoscere la storia di chi ha progettato , immaginato quell’opera.

Gae Aulenti è stata una donna all’avanguardia per i suoi tempi; nata nel 1927 in provincia di Udine , studiò poi presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano diventando , ben presto, uno dei primi Architetti donna del secolo.

Gae Aulenti ha ricevuto numerosi riconoscimenti dalla Legion d’Honneur della Repubblica francese al premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di Commandeur dans l’Ordre des Artes et des Lettres.

Tra le sue opere principali sono annoverati dei veri e propri capolavori come la ristrutturazione museografica del Museo D’Orsay a Parigi, un importante restauro del Castello Estense di Ferrara e la ristrutturazione di Palazzo Grassi, a Venezia, ma sono moltissimi i lavori che le hanno dato prestigio.

Al Museo D’Orsay Gae Aulenti conservò la struttura originale della stazione ferroviaria a pochi passi dal lungosenna, la Gare D’Orsay, proteggendone al meglio l’identità ma attuando anche geniali accorgimenti, come la progettazione degli spazi interni e dei percorsi espositivi.

 «Penso che l’architettura di un museo sia definita dal tipo d’illuminazione, naturale e artificiale, che bisogna comporre per consentire la migliore percezione delle opere»

Nel 1965 Gae Aulenti creò la lampada Pipistrello che divenne un oggetto cult del design; si tratta di un progetto innovativo che mantiene al tempo stesso un forte legame con il passato ed è una delle prime lampade a luce dinamica.

                               

La lampada Pipistrello venne inizialmente progettata per lo showroom Olivetti di Parigi e soltanto in seguito messa in produzione, ma dopo alcuni anni venne introdotta con grande successo nella produzione di massa da Martinelli Luce; Elio Martinelli progettò personalmente gli stampi .

               

La sua forma simile alle ali di un pipistrello interpreta in una chiave contemporanea e ironica le classiche abat-jours Tiffany e le lampade pre-Bauhaus producendo come risultato una lampada non convenzionale.

Il cuore del progetto è nello stelo telescopico in acciaio inox che permette di regolare l’altezza della lampada, cambiandone così la funzione. Con un semplice gesto Pipistrello può passare dai 66 agli 86 centimetri, trasformandosi in lampada da tavolo o da terra a seconda del contesto d’uso.

A rendere speciale la lampada Pipistrello è, però, anche il suo caratteristico diffusore in metacrilato opal bianco e la base in metallo laccato bianco o marrone scuro.

                                       

La lampada Pipistrello ha raggiunto un grande successo in tutto il mondo, tanto da essere ospitata nella collezione permanente del MoMA di New York.