Giulia Scarnecchia: architetto

Sono costantemente alla ricerca di novità, di persone da conoscere, di luoghi e oggetti da scoprire.

Incontro su Instagram la foto profilo di una giovane architetta romana. Resto colpita dalla sua immediatezza nel trasmettere sogno e concretezza.

E così, senza pensarci troppo,  Le ho chiesto un’intervista. Giulia mi ha confermato che quel che ho visto nella sua galleria di immagini corrisponde alla splendida persona che lei è; volta alla costante ricerca estetica e funzionale degli spazi con un attento sguardo alla sostenibilità senza mai trascurare l’aspetto umano che la lega ai suoi Clienti.

Stavolta non sono sola, Micol d’Andrea è con me e travolgiamo Giulia di domande alla quali risponde sprigionando un amore incondizionato verso il suo lavoro.

La foto di cui mi sono innamorata che la ritrae è accompagnata da questa didascalia:

“La casa è vuota , quasi totalmente sgombra .Rimangono le vecchie carte da parati stinte dietro i quadri, qualche adesivo sulle porte. Si percepiscono le piccole tracce della storia di quegli ambienti. Durante i rilievi nelle case deserte, prima di essere stravolte dalla ristrutturazione, è presente un’atmosfera particolare. Poetica.

Mi sento quasi un’intrusa che entra nell’intimità vissuta di queste camere. Con delicatezza si chiede il permesso alla vecchia casa di poter iniziare ad immaginare nuove stanze e nuove storie da raccontare.

Magari attraverso uno specchio che è stato dimenticato lì sul pavimento.

Lei, la casa, dopo tanti anni di encomiato lavoro, è ben contenta di lasciare entrare il nuovo e di poter godersi la pensione”

Ciao Giulia parli di un’anima della casa che cambia con gli abitanti della casa stessa nel tuo post. Ti capita spesso di parlare con questo calore?

Si, sempre.La prima cosa che faccio è entrare in un ambiente e ascoltarlo sentire le tracce della storia che ha vissuto, il contesto in cui si trova, il quartiere. Lo possiamo interpretare come il famoso “genius loci “.

 

 

Con una visione così particolare della casa da dove inizi a progettare?

Dalle sensazioni che trasmette il luogo di intervento .Come rintracciare quali erano i materiali originali di quell’appartamento, infatti sono un punto di partenza sul linguaggio da usare nel nuovo progetto, chiaramente in chiave contemporanea .E quando possibile valuto sempre il recupero di alcuni elementi rilevanti.

Ma anche la storia e la personalità del cliente, credo fortemente che una casa debba rispecchiare chi la abita, deve essere cucita addosso alle sue esigenze. Non amo le soluzioni stereotipate.

Sembra quasi un ossimoro. La casa un oggetto così concreto che si fa astratto per poi tornare ad essere oggetto. Hai una passione per i materiali che racconti nel tuo profilo. Cosa cerchi e cosa scegli?

La matericità è un elemento fondamentale nell’architettura ed è ,spesso, lo strumento per trasmettere emozioni, la scelta dei materiali fa la differenza.

Questo campo è in continua evoluzione, sia nelle soluzioni più high-tech che nell’utilizzo di soluzioni artigianali.

La ricerca è legata a cosa voglio far comunicare alla casa, la progettazione parte con dei moodboards e delle ispirazioni che condivido con il Cliente .Il risultato finale deve essere il più fedele possibile a quelle prime impressioni.

 

                                                     

Il tuo materiale preferito?

Sono molti , sicuramente legati ad un’ottica sostenibile. Amo molto la sincerità del materiale e non quando si vuole imitare l’effetto di un materiale naturale su una base diversa.

Se devo selezionarne uno per rimanere legati alla tradizione sicuramente è il legno, un bel parquet trasforma completamente un ambiente  e lo definisce. Infatti la scelta del formato, del colore della finitura determina il carattere dell’appartamento.

                                                   

 Il tuo fornitore del cuore di materiali?

Sicuramente su Roma Cantierigalli, ha una varietà e una ricerca di soluzioni di altissimo livello.

C’è un altro progetto che a noi è piaciuto molto :la casa nella reggia .Vorremmo tutti abitare nelle fiabe, vero?

Sicuramente! Ho scelto questa professione quando ero bambina proprio per poter progettare la casa dei miei sogni!

Sei romana, quale reggia inteso come monumento storico di questa città sceglieresti per abitarci?

Villa Farnesina di Baldassare Peruzzi e Villa Giulia di Jacopo Barozzi da Vignola e Michelangelo.

Ho sempre avuto un debole per l’architettura rinascimentale, ha un equilibrio e un’eleganza impareggiabili e poi avere quei giardini nel cuore della città è un lusso.

Villa Farnesina a Roma

 

 

Grazie Giulia, per oggi finisce qui la nostra intervista, ma già sai che ci rivedremo presto, vero Micol?