Velluto nell’arredamento

Sono in compagnia di Gioia nel suo studio, atelier, negozio non riesco a dare una sola definizione di questo meraviglioso spazio in cui Gioia si muove come se mi ricevesse nella sua casa.

Gioia, per me, che la conosco da anni, è una donna davvero capace: madre, moglie, Architetto, Imprenditrice, Interior design e molto di più. Ciò che mi piace di lei è la sua grande spontaneità, la osservo con i Clienti è sorridente, garbata, pronta a dare consigli a tutti.

Sulla sua scrivania ci sono i suoi cellulari, che in maniera quasi costante e alternata squillano, lei si divide tra gli operai che sono in cantiere, i fornitori che sono in consegna e le raccomandazioni a suo figlio sui compiti e le uscite con gli amici.

Appena arrivo mi mostra entusiasta gli ultimi velluti arrivati, questo tessuto soffice, materico e chic mi fa ricordare i comodi divani imbottiti di piuma d’oca a casa di mia nonna Tilde.

Infondo è un tessuto senza tempo che in maniera dirompente è tornato nelle nostre case con un fascino un po’ retro, ma estremamente attuale e moderno adatto a tutti gli ambienti della casa.

Gioia ha una scelta vastissima di palette di colori, di fantasie moderne e accostamenti romantici, che utilizza nelle case dei suoi Clienti con grande eleganza. Dalla sua esperienza e il buon gusto nasce Architettura Pret-a-porter, attraverso cui, dice lei, “esorcizzare la figura di Architetto e renderla più accessibile a tutti” permettendo a chiunque di poter dare un tocco diverso alla casa anche solo con pochi suggerimenti e interventi.

La storia   di questo materiale inizia lungo la leggendaria “via della seta”, probabilmente nella regione del Kashmir e grazie allo spirito affaristico dei mercanti arabi, è giunto in Europa e in particolare in Italia. Qui , inizialmente il suo nome era “sciamiti”;lo sciamito è un tessuto che tecnicamente ha un ordinamento basato su un rapporto di sei fili, in greco hexamitos, da cui deriva il suo nome. La lavorazione dei primi velluti europei è avvenuta a Palermo e a Venezia poichè la prima città era legata all’importazione araba, la seconda era in continuo contatto con l’Oriente.

Tempo dopo con l’insurrezione dei Vespri, molti tessitori andarono a ripararsi nelle repubbliche di Amalfi e Lucca, facendo proliferare non solo la produzione, ma anche l’interesse verso questo tessuto. Tanto che, poco dopo, sbarcò anche a Siena, Pisa, Genova e Firenze da cui, nei primi decenni del Quattrocento, veniva esportato in diversi Paesi d’Europa.

Tempo dopo sono stati i Fiamminghi a raccogliere questa tradizione e i velluti di Bruges sono giunti nel XVI secolo a vantare una reputazione non inferiore a quelli delle grandi città italiane.

In Francia durante il regno di Luigi XIV e di Luigi XV quest’arte di tessitura ebbe largo sviluppo grazie anche al contributo di Revel,discepolo del pittore Lebrun: a lui spettò l’incarico di dirigere la decorazione delle stoffe a Lione, dove ricorse nella maggior parte dei casi a disegni floreali e sfarzosi. Nonostante la Francia abbia avuto un importante ruolo nella storia di questo ordito, si può dire che fino al XVIII secolo fu l’Italia a rifornire tutta l’Europa per quanto concerne gli abiti, ma anche per le tappezzerie, le bardature per i cavalli e per le coperture del mobilio.

Il velluto è un tessuto il cui pelo è meno di 3 mm di altezza. Può essere prodotto con tutti i tipi di fibre naturali e sintetiche. A seconda del materiale utilizzato, la densità e la lunghezza del pelo, il velluto può essere molto fine, morbido e cascante o più robusto e resistente.

Le differenze del velluto sono caratterizzate dalle diverse lavorazioni a cui si può sottoporre questo tessuto si può ottenere il courduroy (velluto a coste), il dévoré ( su cui si ottengono effetti di trasparenza) , il froissé ( dall’aspetto sgualcito), il soprarizzo ( lavorato fino ad ottenere un risultato damascato ), il velveton ( e cioè il fustagno) , lo jacquard ( con disegno intessuto nella trama).


Architetto dal 2001, lavora nella progettazione di complessi residenziali e commerciali. Dopo un master in progettazione alberghiera si concentra sulla progettazione e design d’interni. Progetta e realizza a Roma varie ristrutturazioni di interni, sia di appartamenti privati, che di studi professionali e uffici pubblici, come la sede di Union Camere Lazio a Largo Argentina. Nel 2011 realizza La Settima Luna Hotel, che le porta la prima pubblicazione sulla rivista AD. Nel 2016 nasce XS quando la trasformazione degli ambienti e del design di interni, è diventata la sua passione, ispirata alla visione della contemporaneità trasmessa dal figlio, con la voglia di unire la vita allo stile a 360°.