Dall’arte all’interior decor: Psiche

Lo specchio è un complemento d’arredo che da sempre ci accompagna nei rituali della vita quotidiana.

Oggi   apprezzato per capacità di trasformare una stanza donando carattere e creare illusioni prospettiche che danno la sensazione di maggiore spazio e profondità.

I primi specchi sono stati ritrovati in Turchia e risalgono a 3000 a.C. Gli antichi Egizi usavano dei piccoli specchietti in metallo, erano  dischetti piatti realizzati in bronzo lucidato e avevano una maniglia in legno, metallo o avorio che serviva da sostegno, oppure un occhiello per appenderli.

Nel Medioevo arrivarono primi specchi in vetro , erano fatti con piastrelle di vetro soffiato ed erano leggermente colorati.

 Lo specchietto entrò  nella quotidianità nel Trecento, divenendo un must-have per le donne. Nessuna usciva di casa senza averne uno con sé: lo si indossava come un gioiello, appeso ad una catenina come fosse un ciondolo della collana, incastonato in una piccola cornice dorata; oppure alla vita inserito nella cinta e impreziosito con dettagli in tartaruga, avorio, pietre preziose. Gli specchietti di questo tipo erano spesso decorati con eleganti incisioni in miniatura.

Il veneziano Vincenzo Redor  intorno al 1540 , a Murano, mise a punto la tecnica dello spianamento delle lastre di vetro, creando un tipo di vetro limpidissimo (il cristallo) all’origine della produzione di specchi di alto pregio che presto sarebbero diventati famosi in tutto il mondo.

Verso la seconda metà dell’800 con il processo di argentatura la storia dello specchio entra nell’età moderna.

All’800 risale Psiche sia nelle versioni da terra, che in quelle da tavolo, questo elegante complemento d’arredo, chiamato in Inghilterra “Cheval Glass” o “Cheval Mirrorr“, raggiunse l’apice del successo nella Francia del periodo imperiale.

                               

Dal 1905 iniziano a essere commercializzate, anche, quelle a muro e, ai modelli rettangolari, si aggiungono quelli tondi e ovali, con circonferenze una dentro l’altra per creare effetti ottici molto particolari.

Psiche è una scenografica specchiera oscillante, sostenuta da due supporti laterali che, mediante un perno orizzontale, si inclina avanti e indietro. Utilizzato nelle camere da letto o nelle sartorie, in quanto permette all’intera figura di specchiarsi, ha dei piedi, di varia foggia, che poggiano sul pavimento.

                                 

Il nome Psiche trova, probabilmente,  ispirazione  dal mito narrato da Apuleio –scrittore e filosofo romano, e contenuto nelle sue Metamorfosi, in cui “Psiche“, protagonista della storia con Amore, è una fanciulla dalla bellezza straordinaria il cui nome significa “Anima“. Lo specchio, la Psiche, ci invita a soffermarci sulla nostra immagine riflessa e guardarci dentro attraverso un viaggio introspettivo ;una psicoanalisi autocondotta, ovviamente, metaforica .

               

Un’altra spiegazione ci conduce alla “Legge dello specchio” per cui ciò che è all’esterno riflette ciò che è all’interno attraverso una connessione che, spesso,  ci sfugge.

Oggetto d’arredo reinterpretato da design internazionali la Psiche torna nelle nostre case.

                                                               

La Psiche, quindi, è illusione o realtà, essenza o apparenza?